Tecniche di coltivazione

Ho già parlato delle tecniche di coltivazione qui, rimanendo però un pò sul generico. Ora voglio mostrare un esempio pratico di coltivazione di monocoltura su grande scala effettuata con il trattore senza arare. Questa tecnica è stata elaborata dal Rodale Institute, un istituto di ricerca in agricoltura biologica sin dal 1947. In pratica hanno costruito un rullo coperto di lame che viene spinto da un trattore e che schiaccia ed intacca ad intervalli regolari gli steli delle piante spesso coltivate per questo uso. Come nel sovescio si seminano delle piante per arricchire il suolo di nutrienti (e di carbonio) solo che invece di interrarle si schiacciano. Questo sistema di lavorazione crea un'ottima pacciamatura. Dietro al trattore invece si può attaccare una seminatrice apposita adatta a seminare nel terreno pacciamato in quel modo. Con un solo passaggio di trattore si semina un campo, con un risparmio notevole di carburante, senza considerare che questo tipo di attrezzi agricoli in futuro si potrebbero muovere anche con mezzi ad alimentazione elettrica, visto lo sforzo molto minore che devono fare in confronto con la tradizionale tecnica dell'aratura. Quando ho visto nel video i risultati che ottengono con questo attrezzo mi è venuta subito in mente un immagine che avevo già visto. Un prato con erbe alte calpestate da una mandria di bovini, usata da Allan Savory nel video che avevo messo in questa pagina. In pratica ancora una volta imitare la natura può essere una mossa vincente. Nei nostri climi a volte  questo lavoro di schiacciare le erbe secche lo fa la neve, ma in Italia non possiamo certo contare sempre sulla neve.

In questa foto si vede l'effetto del calpestamento di una mandria di bovini.
In questa foto si vede l'effetto del calpestamento di una mandria di bovini.

Nel video seguente invece si vede come funziona il sistema di semina di cui parlavo sopra

In pratica come funziona questa tecnica? Per preparare il terreno alla semina della coltivazione da reddito si semina prima una coltura di copertura. Per una coltivazione estiva si semina per esempio un cereale in autunno, possibilmente un cereale che produca molta biomassa come per esempio la segale. Quando la segale è in fiore o sta formando i semi ma questi sono ancora in formazione, viene terminata col roller-crimper e poi si semina il campo coperto da questa pacciamatura. Con questa tecnica si ottengono diversi risultati, come sa chi già copre il terreno con la pacciamatura vegetale. Il terreno si asciuga di meno e quindi necessita di minori irrigazioni. La pacciamatura, se la semina di copertura è stata fatta bene, forma uno strato abbastanza spesso da impedire alle erbacce di emergere. Protegge il suolo dalla pioggia limitando il dilavamento del terreno. Inoltre tutta quella sostanza organica arricchisce il suolo di nutrienti. Se la rotazione delle piante usate per la copertura è fatta considerando quali nutrienti apportano col tempo i campi lavorati in questo modo non hanno più bisogno di concimazioni aggiuntive. In pratica si produce sui campi stessi il concime di cui hanno bisogno. Col tempo questa tecnica produce uno strato di humus notevole. Anche con le tecniche tradizionali di coltivazione biologica col tempo si crea uno strato di humus, anche se leggermente di meno che con questa tecnica senza aratura. Ma a differenza dei terreni arati non si crea uno strato di terreno compattato dagli attrezzi che si usano per coltivarli. Nel video seguente due terreni, uno coltivato con una aratura superficiale e l'altro senza aratura, sono stati messi in evidenza lo strato di humus, nel terreno coltivato lo strato leggermente compattato. In entrambe le tecniche le radici del mais scendono abbastanza in profondità, anche se in quello non arato sembrano più numerose.

Un'altra caratteristica del terreno che si ottiene con questa tecnica di coltivazione è la capacità di assorbire e drenare bene l'acqua. Grazie alla non lavorazione del suolo l'humus forma un aggregato molto solido ma poroso. Questo unito alla copertura vegetale del suolo limita moltissimo l'erosione del suolo sia perchè l'acqua viene assorbita meglio, sia perchè è un suolo molto più solido di quello lavorato in maniera tradizionale. Specialmente sulle nostre colline potrebbe ridurre di molto l'erosione del suolo, e grazie alla maggiore capacità di assorbimento ridurrebbe anche le inondazioni a valle, che spesso oltre alla sempre maggiore cementificazione sono dovute anche alla ridotta capacità dei terreni agricoli di assorbire l'acqua. Le caratteristiche del suolo che si ottiene senza lavorazione si vedono bene nel video seguente. Il suolo lavorato immerso in acqua si sgretola mentre l'humus non lavorato non si disaggrega. E alla prova con la simulazione di una pioggia si vede bene che il suolo non lavorato assorbe l'acqua molto meglio di quello lavorato, dal quale il grosso dell'acqua scorre via in superficie.